Studio Medico Dentistico Carbonaro
Professionalità, Qualità, Amicizia
PARODONTOLOGIA
La Parodontologia è la branca dell’Odontoiatria che si occupa del Parodonto, cioè dell’insieme dei tessuti di sostegno del dente (gengiva, osso e legamento parodontale).
La malattia parodontale (un tempo detta "Piorrea") è una patologia cronico-degenerativa che col tempo tende a distruggere questi tessuti di sostegno, causando la mobilità e la perdita prematura dei denti. Purtroppo la malattia parodontale colpisce una grande fetta della popolazione adulta ma, in piccola parte, anche giovani (in questo caso si parla di parodontite giovanile).
Ad oggi non esiste ancora una cura per la malattia parodontale, tuttavia negli anni sono stati fatti grandi progressi in termini di scoperte scientifiche e strumenti per poterla trattare e controllare in maniera efficace, salvaguardando i denti e rallentandone il decorso.
Sebbene sia stato ampiamente dimostrato che tra le cause di insorgenza della malattia parodontale ci sia la predisposizione familiare, essa è considerata essenzialmente una patologia di natura infettiva: tra i fattori di rischio e fattori scatenanti figurano infatti la presenza di determinate popolazioni batteriche all’interno della nostra bocca (che andranno a formare placca e tartaro) ed una scarsa igiene orale. Altri fattori di rischio sono il fumo, lo stress, le malattie sistemiche come il diabete, l’alimentazione e persino l’uso di alcuni farmaci.
Se ben inquadrati in un protocollo terapeutico e seguiti nel tempo, i pazienti parodontopatici possono mantenere i propri denti per tanti anni, prima di perderli. Ad ogni modo, qualora alcuni denti vengano perduti, sarà possibile sostituirli attraverso protesi fisse o rimovibili. In molti casi, oggi è possibile rigenerare l'osso distrutto dalla malattia, qualora sia necessario per dare supporto ad impianti.
CONSERVATIVA
L’Odontoiatria conservativa, si occupa della diagnosi e della cura delle carie, cioè quella malattia che attacca e distrugge i tessuti dentali. Solitamente si presenta come un’erosione più o meno visibile nel dente: inizialmente può non dar alcun sintomo o fastidio, ma estendendosi fa insorgere sensibilità e dolore, specialmente con l’assunzione di cibi dolci, caldi o freddi.
Se intercettata ai primi stadi, la carie può essere curata con semplicità: rimuovendo la parte malata e chiudendo la cavità creatasi con materiali da otturazione.
Il materiale di otturazione d’elezione in passato era l'amalgama d’argento: un composto di metalli non molto estetico e recentemente dichiarato tossico per l’organismo (sebbene sia ancora legale in Italia). Presso il nostro Studio, vengono utilizzati, sia sui denti anteriori che posteriori, esclusivamente compositi estetici moderni e di qualità come resine bianche, che si mimetizzano col colore naturale dei denti.
Se la carie avanza verso i tessuti più profondi del dente può infettare la polpa, ossia l’insieme di vasi sanguigni, vasi linfatici e nervi del dente, e l’osso.
Un dente profondamente cariato richiede il trattamento endodontico (devitalizzazione), che consiste nella rimozione della polpa infetta, attraverso l’ausilio di strumenti manuali e meccanici, previa anestesia locale.
Al termine del trattamento endodontico, se la struttura dentale residua sarà sufficiente a sopportare i carichi masticatori, viene effettuata una ricostruzione in materiale composito estetico o potrà essere confezionata una corona protesica in metallo-ceramica, a proteggere il dente indebolito, necessaria ad evitare il rischio di frattura e perdita del dente curato.
GNATOLOGIA
La Gnatologia è la branca della medicina che studia l’apparato stomatognatico, cioè tutte le strutture che partecipano alla funzione masticatoria.
Tale branca si occupa quindi del meccanismo di apertura e chiusura della bocca, dello stato di salute e di equilibrio dei muscoli masticatori e delle articolazioni temporo-mandibolari, dell’assetto e del contatto tra le due arcate dentarie.
I disturbi e le disfunzioni temporo-mandibolari possono dipendere da cause articolari (congenite o acquisite) e/o muscolari (quasi sempre acquisite).
Quando è presente un disturbo gnatologico, bisogna valutare tutte le componenti anatomiche, le dinamiche fisio-patologiche, le parafunzioni (bruxismo e serramento), l’occlusione e fattori estrinseci come stress, qualità del sonno, assunzione di farmaci, stile di vita, dieta, ecc...
Determinate le cause di eventuali disturbi gnatologici, caso per caso, viene pianificato un piano di cura personalizzato.
Talvolta si può decidere di applicare un apposito apparecchio, chiamato semplicisticamente “bite”, il quale, inserito sull’arcata superiore, si estende a tutti i denti. La sua la funzione è di riequilibrare nel tempo la muscolatura o assestare le componenti articolari/occlusali.
ORTODONZIA
L’ortodonzia è la branca specialistica dell’odontoiatria che si occupa della diagnosi, della prevenzione e della correzione delle malocclusioni dentali.
Il significato letterale di tale termine è infatti “denti dritti”.
La fase diagnostica prevede esami fotografici (foto intra orali ed extra orali del paziente), radiografici (teleradiografia del cranio, per lo studio e l’analisi cefalometrica) e studio dei modelli (rilevazione delle impronte dentarie attraverso l’utilizzo di uno scanner 3D o di materiali da impronta tradizionali).
La terapia ortodontica è articolata in diverse fasi:
1) La prima fase può avere inizio anche molto presto, in presenza dei dentini da latte. Una visita ortodontica in tale periodo di vita è infatti importante per intercettare eventuali anomalie dentali o scheletriche durante l’età dello sviluppo. Se presenti, bisogna intervenire tempestivamente per tentare di correggerle, attraverso l’ausilio di apparecchi funzionali, dispositivi (di solito rimovibili) che richiedono una strettissima collaborazione da parte del paziente e dei genitori, nonché controlli periodici per valutare l’efficacia della terapia. La prima fase non sempre è risolutiva: infatti, potrebbe essere necessario attuare successivamente una seconda fase, cioè una terapia ortodontica in dentizione permanente.
2) La seconda fase si avvia in genere durante la fase di crescita prepuberale, in corrispondenza del termine della permuta dentaria. Essa consente di intervenire sull’armonia dei rapporti dentari e richiede molto spesso l’ortodonzia fissa (stelline e fili montati sui denti).
Al fine di ottenere un risultato estetico e funzionale equilibrato, il trattamento ortodontico potrebbe richiedere scelte terapeutiche più impegnative: alcuni pazienti presentano infatti casi clinici in cui potrebbe essere necessario eseguire estrazioni dentarie, piccoli interventi di chirurgia per recuperare denti rimasti inclusi all’interno dell’osso, trattamenti protesici per colmare l’assenza di denti mancanti per cause genetiche (agenesie) o perduti prematuramente.